“Ceci n’est pas une console”, scriverebbe il pittore surrealista Renè Magritte. L’aspetto di Xbox Series X è a tutti gli effetti quello di una macchina da gioco domestica. Eppure, dopo averci giocato per alcune settimane ti accorgi che quella che hai tra le mani non è la solita console ma l’indizio più chiaro di come potrebbe cambiare l’offerta di videogiochi nei prossimi quattro o cinque anni. E te ne accorgi subito. Dopo qualche minuto di configurazione quando il logo di Xbox appare su sfondo nero nello schermo del televisore. La console è quello che offre , è un punto di accesso a una offerta fluida di videogiochi in abbonamento. Xbox Series X in questa visione si conferma lato hardware la più potente macchina da gioco per accedere a giochi in qualità 4K e a 60fps ma neppure ai manager di Microsoft interessa questo tipo di gara. Come ha dichiarato in una intervista il numero uno di Xbox Phil Spencer non è più una gara di prestazioni, il futuro del videogioco è streaming, tv e smartphone. Nel lungo periodo, ha precisato, la competizione sarà con Google ed Amazon e con le piattaforme di streaming Stadia e Luna. Come dire, la console war è superata.

Un parallelepipedo nero, non snello, un monolite grigio canna di fucile con in testa una retina che allude al verde tipico di Xbox. Il design è minimal, la console è ben progettata e tiene conto di quello che ha al suo interno, vedremo dopo perché. Se fosse un film anni Ottanta diremmo che “non è bello, però piace”. Anzi, rispetto a Ps5 è un gigante di pulizia e design. Diverso il discorso sull’interfaccia, leggermente labirintica e piena zeppa di menù. La logica è quella di Xbox One ma con più in evidenza il Game Pass, la fortunata formula di abbonamento a oltre 100 giochi. Sembra dirti: si inizia da lì, quella è la direzione, e te lo diciamo subito. Lato configurazione, è tutto piuttosto intuitivo. Se i giocatori hanno una console Xbox di generazione precedente, hanno la possibilità di trasferire oltre 100 impostazioni di sistema sulla nuova console come parte della configurazione. Diciamo che dice molto Pc, manca solo Office, ma forse a breve con tastiera e mouse arriverà.

Ricordiamo brevemente le specifiche tecniche: Architettura Amd, 8X core a 3,8 GHz (3,6 GHz con SMT) CPU Zen 2 personalizzat, SSD NVME personalizzato da 1 TB e Ram da 16 Gb GDDR6 per una potenza di elaborazione da 12 teraflops. Su questo ultimo indicattore si è molto discusso anche perché è superiore a quello di Ps5. Diciamo subito che come direbbe Fracesco De Gregori non è da un teraflops che si giudica una console. Ma, aggiungiamo noi, dall’architettura, dalle tecnologie e dalla capacità di governare la potenza di elaborazione. Detto questo, la prima Xbox One generava poco più di un Teraflops: 1,3. Xbox One X, l’ultima revisione della passata generazione arriva a quota 6. Per chi come il sottoscritto possedeva una Xbox One X è come passare dal Pc del papà a una macchina per gamer.

I tempi di caricamento sono dimezzati, gira tutto più fluido e anche il miglioramento dei titoli della vecchia generazione è davvero apprezzabile. Ed è importante perché in assenza di giochi in esclusiva first party come il nuovo Halo sarà complicato intuire le potenzialità della macchina che vedremo con ogni probabilità non prima della primavera del prossimo anno. Tuttavia, di cose nuove ce ne sono come ad esempio la funzionalità Quick Resume che permette l’accesso ai giochi su Xbox Series X con tempi incomparabili rispetto a Xbox One. Ad oggi questa funzione non è presente in tutti i giochi per un bug che i tecnici stanno sistemando proprio in questi giorni. Ma sui giochi dove funziona, funziona bene. In pratica puoi riprendere una partita dal punto in cui l’avevi lasciata in maniera praticamente istantanea. In pochi secondi puoi tornare in gioco come se non avessi mai interrotto la partita, senza dover attendere la schermata di caricamento. Nella prova ho aperto quattro giochi contemporaneamente passando da uno all’altro senza ritardi o blocchi. Quanto ai tempi di caricamento sono praticamente dimezzati rispetto a Xbox One. Ho contato dai 30 ai 50 secondi in meno in giochi come Assassin’s Creed Odyssey o Destiny 2. Altra funzione da next-gen è la Smart Delivery? In breve, con questa tecnologia, i giocatori non devono acquistare lo stesso gioco due volte: una per l’attuale generazione di console e una per la generazione successiva. Avranno sempre la migliore versione disponibile dei giochi supportati su qualsiasi console Xbox su cui stanno giocando, senza costi aggiuntivi.

Quello che leggete da ora in poi non ha senso se non possedete un televisore in 4k o Ultra Hd. Negli anni passati le nuove console si portavano dietro una promessa di effetto wow: alta definizione, realtà virtuale ecc. In questa generazione non c’è apparentemente nulla di eclatante quantomeno per un non-giocatore. Per i giocatori-veri invece un titolo che gira a 4K a 60 fotogrammi al secondo comporta comandi più reattivi e una fluidità di gioco che fino a oggi solo gli utenti Pc hanno conosciuto. Per un gamer è forse l’effetto wow più atteso. Apriamo una seconda parentesi: nella precedente generazione di console, alzare la risoluzione voleva dire sacrificando frame rate. Per capirci la gestione di un flusso video di 4K bloccava il frame rate a 30 immagini al secondo. Con la next-gen la macchina ha la potenza necessaria per gestire un titolo a 120fps. Però serve un televisore che supporti lo standard HDMI 2.1 (il cavo in dotazione è 2.1, contrassegnato dalla sigla Ultra High Speed). Nel caso in cui si disponga di una TV con standard HDMI 2.0, i 120 fps possono essere attivati solo impostando la risoluzione 1440p. Sono previsti ad oggi 13 titoli con queste potenzialità. E trenta titoli ottimizzati per Xbox Series X e S già pronti per il day one. Ma di questo parleremo in un articolo dedicato ai giochi.

Più leggero, più morbido e meno plasticoso. Ma è solo una sensazione. Nel nuovo controller è migliorato il grip e la sensazione di controllo. L’ergonomia nella sostanza non cambia, piccoli ritocchi. La novità principale è il tasto share. Collocato al centro è programmato per salvare uno screenshot o avviare la registrazione di un video tenendo premuto. Ad oggi, come indicato, è possibile registrare 5 minuti a 720p e 30 secondi in 4K.

Xbox Series X ha un lettore Ultra Hd Blu-ray mentre la Series S no ed eseguirà solo i giochi in digitale La prima è stata progettata per giochi con risoluzione 4K nativa. La seconda si ferma a 1440p e può effettuare l”upscaling fino a 4k. Cosa vuole dire: che la S è meno prestante sul fronte della grafica. La seconda è una porta di ingresso all’ecosistema Xbox per chi non gioco con il Pc e non intende spendere più. Per essere più concreti la prima costa 499 euro e la seconda 299 euro.

Impressiona la velocità di caricamento, la mancanza di rumore della console, l’architettura di accesso ai servizi ma soprattutto l’offerta di gaming che ha progettato Microsoft. Non ci sono giochi indimenticabili, per ora. Ma è sempre così all’inizio. In questo senso la più interessante delle due è la Series S, meno potente, solo digitale ma più economica: 299 euro vuole dire che tra un po’ costerà ancora meno e sarà un punto di accesso più moderno a tutta l’offerta di gioco in cloud o in digital download. A differenza di un Pc, Xbox Series X, come sa bene un economista che si occupa di tecnologia, fissa uno standard senza bisogno di settaggi e aggiornamenti hardware. Il migliore standard per chi vuole giocare.