Fondata nel 2018, annovera oggi tra i propri clienti oltre 250 grandi marchi di vari settori (dal real estate al travel passando per il food & beverage e l’e-commerce) e centinaia di medie e piccole imprese attive in diversi mercati verticali. I suoi numeri parlano da soli: giro d’affari in salita del 20% mese su mese e del 300% anno su anno, oltre tre milioni di immagini processate e in oltre 80 Paesi (per una media di un servizio fotografico al minuto) e un network internazionale di circa 35mila fotografi, in continua espansione. Numeri, quelli di Boom Imagestudio, che neppure la pandemia di Covid 19 ha intaccato (durante il lockdown il servizio è stato lanciato in 22 nuovi Paesi e nel primo semestre dell’anno la crescita è stata del 150%) e che hanno convinto un pool di investitori istituzionali a

sottoscrivere a suo favore un round di finanziamento Series A da 6 milioni di euro.
L’operazione, guidata da United Ventures (Paolo Gesess, co-fondatore e managing partner del fondo di VC, entra nel Cda della società), ha visto la partecipazione di Wellness Holding e degli attuali soci (fra cui Viris e Anya Capital) e servirà alla scaleup milanese per sviluppare ulteriormente la piattaforma tecnologica B2B proprietaria e a rafforzare la propria presenza internazionale, con particolare attenzione a Stati Uniti, Europa e America Latina. In seguito al nuovo aumento di capitale, inoltre, la società si trasforma in Spa.
La missione di Boom, come confermano i diretti interessati, è quella di portare innovazione nel mondo della fotografia commerciale, trasformando grazie all’intelligenza artificiale e a un sistema altamente automatizzato e scalabile il modo di produrre e acquisire contenuti visuali. La piattaforma, denominata Order System, è infatti in grado di gestire servizi fotografici dalla prenotazione alla consegna, senza limiti di numerica o location, garantendo la realizzazione di contenuti digitali on demand in sole 24 ore. L’obiettivo, sicuramente ambizioso, è ora quello di raggiungere una quota del 5% in un mercato che vale circa 80 miliardi di dollari su scala globale (con una crescita del 5% anno su anno) e di essere presente praticamente in ogni nazione del pianeta, arrivando a 100 Paesi entro la fine del 2020 e a 140 entro la fine del prossimo anno. Nel 2022, invece, è previsto il raggiungimento della redditività, mentre il traguardo dei 100 milioni di dollari di fatturato è fissato entro il 2024.