L’emergenza sanitaria ha accelerato la digitalizzazione dei negozi e quelle aziende che hanno saputo fornire adeguate soluzioni di ecommerce hanno potuto resistere al lockdown. Ma quelle che sono riemerse al meglio sono quelle che hanno integrato l’esperienza di vendita in un flusso integrato indifferenziato tra l’esperienza fisica e quella virtuale. A sostenerlo, numeri alla mano, è Adyen, il campione globale dello “unified commerce” nei sistemi di pagamento.

Anche in Italia «le aziende che hanno mostrato costantemente performance migliori sono quelle che uniscono l’universo fisico e quello digitale per creare un’esperienza fluida, coerente a prescindere dal canale di vendita, e in cui si dà priorità al cliente», spiega Philippe de Passorio, country manager per l’Italia.La fintech olandese dei sistemi di pagamento ha raggiunto una capitalizzazione di 47 miliardi di euro emergendo dal lockdown con una quotazione più che raddoppiata rispetto a inizio anno.

In Italia Adyen festeggia in questi giorni i due anni di presenza con oltre 130 merchant (tra cui Boggi, Benetton, Eataly, Cortilia, Furla, Etro, Brunello Cucinelli) rispetto ai 50 iniziali. Si tratta per lo più di brand con una forte presenza internazionale, ma sta crescendo la presenza dei merchant medio-piccoli.

Così il 50% dei retailer che ha sposato lo unified commerce ha registrato una stabilità delle vendite durante l’emergenza e il 40% dei consumatori “fisici” ha finito per spendere di più quando si è spostato online durante il lockdown. Per di più privilegiando i negozi più vicini anche quando acquistano via web.

Anche il 77% degli italiani ritiene che se i retailer hanno saputo vendere in maniera multicanale durante la pandemia, dovranno farlo anche nella normalità (sempre che si ritorni alla normalità). Continuità dell’esperienza significa anche, per esempio, la riconciliazione finanziaria delle operazioni, il riconoscimento unico della carta di credito e la possibilità di restituire nel negozio fisico quanto acquistato online.

Anche le abitudini di pagamento sono cambiate profondamente e in un Paese che fatica ad abbandonare il contante, l’emergenza ha spinto il 46% degli italiani a spostarsi su carte o altri strumenti digitali.

«L’importante è che l’esperienza di acquisto e di pagamento sia semplice e frictionless», prosegue de Passorio che sottolinea come questo periodo abbia spinto la modalità di pagamento “pay-by-link” di Adyen, che permette di pagare attraverso un link inviato su mobile trasformando la transazione da fisica a online.

«Per il brand è cruciale mantenere una continuità tra l’esperienza fisica e quella virtuale, mentre il trend dominante all’indomani del lockdown è la necessità di migliorare l’esperienza online», conclude de Passorio. Sottolineando come oggi anche l’etica abbia un suo valore negli acquisti: il 71% dei consumatori italiani è disposto a cambiare strada pur di andare ad acquistare presso un brand che ha dimostrato consapevolezza sociale o partecipato ad azioni benefiche nel corso del lockdown.