Volendo allargare il concetto, si può considerare un esempio dell’avanzare della digitalizzazione in ambito sportivo. Più concretamente, è corretto forse parlare di una soluzione che amplia ulteriormente il campo di applicazione dei servizi insurtech. Sportclubby, piattaforma adottata da 250mila utenti in Italia per prenotare corsi e molto altro in oltre 650 centri italiani, e Neosurance, scale up specializzata nel campo delle micro-assicurazioni, hanno infatti messo a punto un sistema che permetterà a tutti gli utenti registrati di acquistare, in meno di 30 secondi, una polizza infortuni legata alla propria attività fisica.

Direttamente dal proprio smartphone e tramite app, potendo scegliere fra pacchetti validi un solo giorno (in offerta a soli 3,5 euro) oppure per una settimana, 30 giorni o un anno.

La proposta di protezione studiata per gli utenti dell’app si chiama “SportCare”, si applica istantaneamente a sedute di allenamento, lezioni o eventi sportivi amatoriali prenotati con Sportclubby e assicura, come spiegano i diretti interessati, indennizzi economici prestabiliti in caso di infortunio, senza la necessità di dimostrare le eventuali spese mediche sostenute e con l’ulteriore possibilità di denunciare il sinistro comodamente via app.

Per tutta la durata della polizza, inoltre, la micro-assicurazione copre la persona 24 ore al giorno, anche al di fuori dell’attività sportiva praticata, per esempio il tragitto da compiere per recarsi in palestra. Biagio Bartoli, il Ceo di Sportclubby, è soddisfatto della partnership stretta con l’insuretch italiana creata nel 2016 da Neosperience e Digitaltech International ed è ottimista sul successo dell’iniziativa.

Polizza si misura

«Le micro-polizze multi-sport sono un’autentica novità, al di fuori di discipline come lo sci. Tuttavia, l’attenzione alla sicurezza da parte degli sportivi è molto aumentata nel 2020 e ci aspettiamo che nei prossimi sei mesi il servizio verrà utilizzato almeno una volta da un utente su cinque per alcuni specifiche discipline. Prevediamo – aggiunge Bartoli – un utilizzo iniziale su eventi, gare e tornei dove la possibilità di infortuni è più alta».

Alla base di tutto c’è ovviamente molta tecnologia, e nella fattispecie sono i Big Data e l’intelligenza artificiale ad alimentare una piattaforma in grado di monitorare le abitudini sportive di oltre 350mila utenti.

Ora, come spiega il suo Ceo, Sportclubby sta costruendo uno «sport data warehouse» che, attraverso il lavoro degli algoritmi, servirà a stimolare le persone a praticare più sport e più sport differenti. L’intenzione è quella di capire, in base alle abitudini del singolo individuo, quale modello di polizza on demand proporre per aiutare l’utente nella scelta della stessa e far capire l’importanza di attivare una specifica copertura assicurativa per ogni specifico evento a cui si partecipa.

Pagamenti da smartphone

Ma questo è solo l’inizio.«Se la sottoscrizione della micro-polizza avverrà inizialmente on-demand, fra alcuni mesi – conclude infatti Bartoli – saremo in grado di elaborare tutte le informazioni raccolte in chiave Big Data e di conseguenza individuare, nel pieno rispetto delle normative sulla privacy e riservatezza dei dati, le discipline più soggette a rischio o le situazioni in cui si presenta la necessità di una polizza. La nostra tecnologia potrà così inviare una notifica push, previa attivazione da parte dell’utente, quando il soggetto si trova in prossimità di una struttura dedicata a discipline più soggette a infortuni o se il dispositivo mobile rileva lo svolgimento di attività sportiva».

Anche lo sport, quindi, si avvicina sempre di più al digitale e nel caso specifico lo fa “specchiandosi” con la sempre maggiore propensione degli italiani all’uso dei servizi di mobile payment. Oggi si parla di centinaia di migliaia di euro di spese ogni mese per gli acquisti tramite telefono e secondo un recente sondaggio condotto da Sportclubby fra i suoi utenti, il 53% della Generazione Z si trova meglio nel proprio centro sportivo da quando è possibile pagare i servizi da smartphone, mentre l’80% giudica nettamente migliore l’accesso a corsi ed attività e la prenotazione dei campi da app mobile rispetto alle modalità tradizionali.