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Chi vi scrive adora i maglioncini con i rombi. Non è una patologia, solo cattivo gusto: ecco perché di tanto in tanto inserisco su Google “maglioncini con i rombi” per scoprire per esempio se sono tornati di moda, se qualcuno ancora li mette o se esistono modelli nuovi. L’altro giorno, per esempio, ho trovato su Google search circa 28.300 risultati. Prima le foto, poi gli annunci pubblicitari, le offerte di Amazon e dopo una decina di link ho trovato qualche notizia di quelle che interessano a me che non sono necessariamente consigli per gli acquisti ma anche curiosità o notizie.

Dopo numerosi tentativi mi sono accorto insomma che più passava il tempo più dovevo scorrere la rotella del mouse prima di raggiungere qualche risultato utile. Non parliamo di giorni ma di anni. Può sembrare paradossale ma l’algoritmo del mio motore di ricerca preferito che da decenni mi accompagna nelle ricerche e quindi mi conosce come neanche mia moglie ha peggiorato le sue prestazioni. O si è stancato di me o dei maglioni con i rombi – il che è lecito – oppure ha cambiato banalmente qualcosa all’interno delle sue priorità. Articolo integrale su 24+ edizione premium del Sole 24 Ore. 

L’articolo Google, l’Antitrust e i maglioncini don i rombi. L’effetto dei monopoli sulle piccole scelte quotidiane sembra essere il primo su Info Data.

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