Il dato fa riflettere: i 1.682 miliardi di euro depositati sui conti correnti bancari a fine settembre, secondo l’ultimo bollettino mensile dell’Abi, sono una cifra enorme, non lontana dal Pil nazionale dell’intero 2019 (1.787 miliardi) e segno che gli italiani e le imprese della Penisola hanno accantonato ulteriore liquidità in banca in questi mesi.

La tendenza al risparmio, sicuramente incentivata dalla situazione di incertezza legata alla pandemia, è stata confermata anche dall’indagine annuale realizzata da Acri (l’Associazione che rappresenta collettivamente le Fondazioni di origine bancaria e le Casse di Risparmio) in collaborazione con Ipsos.

Fra le tante indicazioni emerse, due sono sicuramente significative: cresce al 58% la percentuale di popolazione adulta intervistata (rispetto al 55% del 2019) che riesce a risparmiare senza fare sacrifici e aumenta al contempo, dal 42 al 47%, la quota di chi è riuscito a mettere da parte liquidità negli ultimi dodici mesi, fermo restando al 16% la porzione di famiglie che viaggiano invece in saldo negativo.

Durante il lockdown e nelle fasi immediatamente successive alla riapertura, insomma, la propensione al risparmio è aumentata rispetto alla fine dell’anno passato (dall’8 al 19%, secondo i dati Ipsos) e anche l’ultimo rapporto Censis-Assogestioni va in questa direzione, confermando come arrivi al 39% la fetta di italiani dimostratisi più parsimoniosi nei mesi della quarantena. E non sono pochi coloro che, per risparmiare, hanno utilizzato le piattaforme digitali delle fintech a mo’ di salvadanaio.

Con Revolut si risparmia anche in bitcoin

Una media di 900 euro a persona: a tanto ammonta la cifra che nel corso del 2020 gli utenti di Revolut hanno accantonato in oltre trenta valute (cripto monete comprese) grazie alla funzione Salvadanai, che permette di mettere da parte denaro con la possibilità di usufruirne su richiesta, in qualsiasi momento e per qualsiasi necessità. Sulla totalità dei circa 500mila profili italiani registrati sulla piattaforma, sono 26mila quelli attivi (con la funzione di cui sopra sui due milioni complessivamente in esercizio a livello globale) per un totale di 12 milioni milioni di euro attualmente risparmiati.

Da gennaio a oggi, confermano dalla società, sono invece più di 33mila gli italiani che hanno utilizzato il servizio creando nel complesso più di 58mila salvadanai. L’euro è di gran lunga la valuta preferita per risparmiare (è di circa 10 milioni il tesoretto al momento contabilizzato da Revolut), davanti alle sterline britanniche e ai dollari americani.

In bitcoin, invece, i risparmiatori digitali hanno accantonato l’equivalente di oltre 110mila euro, cui si aggiungono ulteriori 40mila euro in Ethereum e circa 19mila in Ripple

Su Oval i risparmi si trasformano in investimenti

Nei mesi segnati dalla pandemia hanno tenuto comportamenti virtuosi anche gli utenti, arrivati a quota 450mila, di Oval Money, la fintech italo-inglese in cui ha scommesso e investito Intesa Sanpaolo. Stando ai dati diffusi dalla società, il 58% di chi usa i servizi della piattaforma ha spostato proprio in questi ultimi mesi parte dei propri risparmi accumulati nel salvadanaio verso prodotti di investimento a capitale protetto. E nel periodo tra marzo e agosto 2020 gli investitori ricorrenti sono aumentati di circa il 40%.

Questa routine virtuosa, dicono da Oval, traspare dagli altri dati registrati dall’inizio del lockdown in avanti: gli utenti che prima di scaricare l’app non avevano mai fatto operazioni di investimento, oggi hanno in media fino a tre posizioni aperte e fra le fasce d’età, quella più regolare nel risparmio e negli investimenti va dai 30 ai 35 anni. Questi profili, nel dettaglio, hanno in media 4,2 regole di risparmio attive sul proprio account, mettono da parte mediamente 132 euro il primo mese e arrivano ad averne otto volte di più dopo un anno e convertono il 33% del totale risparmiato in investimenti.

Tre quarti di tutti gli utenti della piattaforma, inoltre, si affidano in toto all’intelligenza del servizio creando regole automatiche per incrementare il proprio risparmio nel tempo, pratica seguita nel 18% dei casi anche per quanto riguarda le modalità di investimento ricorrente settimanale. Fra coloro che si sono affidati al salvadanaio di Oval da settembre 2019 in avanti, il 57% ha aumentato il proprio risparmio settimanale medio e, tra questi, il 34% lo ha incrementato di oltre il 40%.

Gli utenti di N26 più attenti ai propri risparmi

L’attitudine al risparmio dei consumatori nell’era del Coronavirus è stata infine oggetto di un’indagine curata da N26, la banca mobile tedesca fondata a Berlino nel 2013 e oggi attiva con cinque milioni di clienti in 25 Paesi. Guardando al campione italiano di utenti della piattaforma, il 27% degli intervistati ha dichiarato di fare molta più attenzione all’utilizzo del proprio denaro per assicurarsi una maggiore sicurezza economica sul lungo periodo, un dato in linea con quello di Germania (24%), Francia (25%) e Belgio (28%).

Per effetto di questo nuovo approccio, un italiano su tre (il 34%) ha rinunciato a una spesa non essenziale per risparmiare, mentre l’11% fa ora maggiore attenzione al proprio bilancio. I consumatori, inoltre, risultano maggiormente inclini all’utilizzo di strumenti tecnologici: il 17% è più propenso ad affidarsi ad applicazioni per la gestione delle proprie finanze e la pianificazione delle proprie spese e il 6% si è detto decisamente intenzionato a creare un conto di risparmio digitale parallelo al conto corrente principale.

La funzione Spazi di N26, in proposito, ha registrato in Italia un aumento del 50% tra aprile e settembre 2020, il dato più alto in Europa. E il trend, dicono i diretti interessati, non è cambiato di molto nel corso dei mesi estivi, segno che le abitudini acquisite durante il lockdown potrebbero essere destinate a durare.