I dati sono quelli di Our World in Data e quindi non dobbiamo pretendere che siano precisi e tempestivi. Usano più fonti con diversi tempi di aggiornamento e nello specifico una media settimanale per ogni paese monitorato.  Però aiutano lo stesso a fornirci una idea del conteggio dei positivi nel mondo. Il progetto di Jan Willem Tulp intende infatti dare un suono ai dati: ogni nuovo caso un ding. L’effetto è quello di  un pachinko dell’orrore. Dell’orrore ma molto istruttivo, sopratutto per chi ancora oggi nega l’esistenza del virus .

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