Matteo Salvini batte Luca Zaia solo al sud. Nel senso di Veneto meridionale, segnatamente la provincia di Rovigo. L’esito del voto di domenica 20 e lunedì 21 settembre è metafora perfetta dell’evoluzione del partito che fu di Umberto Bossi. La svolta nazionalista impressa dal segretario, che lo ha portato a spendersi per la campagna elettorale anche in Puglia e Campania, non sembra molto gradita nel Nord-Est.
Beninteso, alle prossime politiche, a meno di improbabili rotture da parte del “Doge” Zaia, il risultato della Lega sarà molto vicino a quello ottenuto alle regionali 2020 sommato a quello registrato dalla lista del presidente. Intanto, però, il segnale arrivato è molto chiaro: al salviniano “prima gli italiani”, da queste parti si continua a preferire il “prima i veneti”. Articolo integrale su 24+ edizione premium del Sole 24 Ore.

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