Chi ha visto la serie tv “Games of Thrones” sa perfettamente che sei ha avuto la sfortuna di arruolarti nella confraternita dei guardiani della notte, difendere la Barriera è un incubo a occhi aperti. Ci vuole coraggio (tanto), rassegnazione, sangue nobile e la fiera consapevolezza di essere nel posto peggiore di tutti i Sette regni. Il day by day, la quotidianità di un capo dei corvo però è tutta un’altra cosa: una noia pazzesca. Vuole dire occuparsi delle razioni, inviare soldati a controllare una frana, rispondere ai messaggi, tenere alto il morale dalla truppa. Se non ci credete giocate a «Game of Thrones: Tale of Crows» di Revolver Digital. Il videogioco che trovate solo su Apple Arcade per iPhone, Mac e iPad è ipnotico e non solo per un fan della serie. Tecnicamente è un idle game o come lo definiscono in maniera più divertente quelli di Devolver Digital un gioco narrativo in tempo reale, molto narrativo con elementi testuali. Vuole dire che decidi cose, leggi messaggi e poi la storia in background va avanti per conto suo fino a quando non richiede il tuo intervento.

Ottomila anni prima che Jon Snow prendesse il nero, per proteggere la Barriera e difendere i confini di Westeros contro i pericoli del Nord e di tutto ciò che vi stava oltre, nacquero i Guardiani della Notte. In queste incontrollate lande selvagge, i fratelli e i loro alleati si organizzarono in spedizioni per affrontare i pericoli che avrebbero potuto minacciare il regno. Ma la Barriera era come un’arma a doppio taglio.

Se eri convinto che John Snow se la passasse male (rispetto ai suo fratelli e alle sue sorelle) a vivere vestito di nero in mezzo ai lord più sfortunati di tutto il Regno dopo avere giocato un po’ a Game of Thrones: Tale of Crows cambierai subito idea. Eppure, solo quei mostri di Devolver Digital potevano trovare al formula giusta per raccontare le storie non raccontate del Trono di Spada. Il gioco è un incanto. Con dei grandissimi limiti ma un incanto.

L’intuizione è geniale lo svolgimento meno. Si vede che è stato progettato per smartphone. Potevano però renderlo più strategico, per esempio alle volte non si capisce davvero quali conseguenza hanno avuto le nostre azioni. E poi nei dialoghi poteva essere un pelo più coraggioso. Mettetevi il cuore in pace, colpi di scena come quelli nei romanzi di George R.R. Martin non ne troverete.